martedì 21 dicembre 2010

Esperienze

L'adolescenza è un periodo assai complicato della vita dove avvengono un sacco di cambiamenti e dove scopriamo veramente chi siamo. Io? Per quanto riguarda me, mi ero scoperto forse anche troppo per certi lati, ma per altri meno.
Le mie passate esperienze mi avevano portato ad avere paura e a provare timore nei confrinti dei miei amici. Per me che di amici pochi ne ho, e pochi ne ho avuti.
In quel periodo stavo cercando di far parte di un gruppo, quello dell'amico di Angiò: Tiziano.
Le prime volte che provammo non andai molto bene e questo mi aveva messo in crisi.
Ero in crisi, per essere stato in crisi in un momento cruciale.
“sai Tiziano mi ha detto che nelle ultime prove non sei andato gran che.” mi disse Angiò un giorno quando ero appena uscito da scuola.
“che vuoi dire?”
“ha detto che non hai avuto molta...enfasi, enegia, ecco”
“Ah” tentai di far finta che non me ne importasse, ma da spensierato quale ero, piombai in un vortice di ansia e di timore.
Eravamo sul pullman per andare a casa mia. Io ero appena uscito dalla lezione pomeridiana di violino e ora dovevamo andare a casa mia, lasciare lì cartella e burattini, prendere i soldi e andare al Dentisco Dischi, un negozio che vendeva album e biglietti per concerti, per comprare un biglietto.
“ah ho capito.” per il resto del viaggio tentai con tutte le mie forze di non pensarci, ma davvero non ci riuscivo.
“che hai?” mi chiese preoccupata.
“no. Non ho niente. Sarà stato per l'ansia, per la paura di mettermi in gioco....cioè...si. Era così. Sai com'è in certi momenti ero tentato di lasciarmi andare, però bo. Aveva paura di essere giudicato male. Anche se so che...non dovrebbe importarmi. È così frustrante”
“si, tranquillo deve essere stato quello”.
Non avevo mai dovuto lavorare così arduamente su me stesso come in quel periodo, davvero.
Arrivati a casa. “ciao mamma”
“ciao” disse mia madre aprendoci la porta
“Salve signora”
“ah, ciao!”
“wei la, salve!” esclamò mio padre col telefono in mano mentre era di passaggio nel corridoio andando dalla cucina al salotto.
“Salve” disse Angie a mio padre “sono solo di passaggio” “ah, sei solo di passaggio eh...” I miei stavano per uscire.
Andai in camera, appoggiai la mia roba, tornai in salotto e...
“papa non è che...”
“si pronto? Vorrei parlare col signor...”
voltai gli occhi verso mia madre come per dire 'si vabbeh', mentre lei mi rispose con spallucce.
“senti mamma, mi servirebbe i soldi che ti avevo chiesto per il biglietto di quel concerto.”
“sisi, te li ha messi sul tavolo tuo padre.”
presi I soldi. Mio padre mi fece segno di aspettare. Mise giù il telefono e mi raccomando
“mi racomando, riportami il resto.”
gli sorrisi dicendo “sisi”. Uscimmo.
Andando verso il negozio per comprare il biglietto per il concerto di Adam Lambert non potevo fare a meno di smettere di pensare al gruppo. Scoprii solo più tardi che sarebbe stato meglio non farlo, comunque...una volta arrivati trovammo Ray, un caro amico di entrambi. Ci salutammo insieme ai soliti convenevoli e andammo subito nel negozio che stava dall'altra parte della strada.
“che devi prendere?” chiese Ray.
“deve prendere il biglietto per il concerto di Adam Lambert” rispose Angie al posto mio.
“Ah, e chi sarebbe?”
“ma...un cantante...”
intervenni “si, un cantante di musica elettro pop” poi mi rivolsi alla cassiera “Salve, come avrà capito devo prendere un biglietto per il concerto di Adam Lambert. Grazie”
guardò nel computer e poi mi chiese “25 Novembre, Magazzini Generali?”
“E...Esatto!”
mi sorrise e mi stampò il biglietto, intanto Ray continuava
“ma è tipo Jeffree Star questo qui?”
“non proprio. Poi questo canta in modo decente almeno”
la commessa mi diede il biglietto “ah si? Canta bene lui?. Tieni”
“sisi, canta molto bene. Grazie. Arrivederci”
“Arrivederci” dissero tutti I presenti.
Una volta usciti...
“allora che si fa adesso?” chiese Ray
“ah boh” ribattei io
“beh, io vado a casa. Sono stanca morta!” esclamò Angie.
“ma come?! Di già?”
“Si Ray, non hai idea di come mi senta stanca. Quindi a meno che non vogliate venire con me, vi saluto.”
“no dai veniamo con te, vero Ollie?”
“che? Mhn...beh tanto che abbiamo da fare se no?” intanto che parlavo guardavo il biglietto
“ma...esattamente come lo metto in tasca questo affare?!”
“guarda fai così...” e Ray me lo prese. “Deve stare dritto, non deve piegarsi. Altrimenti rischia di rompersi e poi ciao ciao.”
“ah capito.” tentavo di mettere apposto quel maledetto biglietto che ero certo non sarebbe arrivato intatto a sera. Alla fine io e Ray decidemmo di prendere il pullman, per sbaglio a dire il vero decidemmo, con Angie. Così, facemmo solo una fermata sul suo stesso pullman, per cambiare pullman e andare a casa di un amico di Ray e mio conoscente: Ramses.
Alla fermata del pullman parlammo del più e del meno, ovviamente ritornammo sulla mia disperazione del giorno: la band.
I fatti che vi sto narrando risalgono a molto molto tempo fa e francamente ora non ricordo molto, quindi vi racconterò il succo delle conversazioni che seguirono.
“Senti Ollie, stammi a sentire. Tu te ne devi...fregare! Tu vai la, fotti tene, canta e se gli sta bene, bene. E se per caso non gli dovesse andare bene, cosa che dubito, gli dici un bel 'vaffanculo' perchè se ti dicono di no, non ti meritano e comunque vedrai che gli piacerai, hai una bella voce e sei intonato. Avanti!”
“si...penso che abbia ragione tu. Ma vedi io mi sento così...in crisi! È tutta colpa di una lunga storia, sai com'è quando ero alle medie non ero proprio il ragazzo più fico della scuola.”
“che vuoi dire?”
“voglio dire che...io ero il “frocio di turno”, ero quello a cui lanciare le bucce di banana quando si voleva ridere, ero lo zimbello di tutto, per tutto. Così facendo la mia prima adolescenza è stata profondamente toccata e da allora ho sempre avuto difficoltà con le persone e coi gruppi nuovi, nemmeno ho mai avuto un gruppo.”
“beh, questo non è detto che sia negativo.”
“infatti non l'ho detto.”
“mhn. Beh, sappi che non sei l'unico. Anche io ho avuto una prima adolescenza dura alle medie. Se non ti vestivi in un certo modo eri lo zimbello di tutti e...”
“si, anche io ero più o meno in quella situazione capisco benissimo”
“e comunque Ollie credimi, meglio essere noi che loro. Perché ora guardo quella gente lì e sono tutti dei bimbiminkia sfigati come non so cosa, vestiti tutti uguali senza una minima identità. Invece guarda noi.”
“hai ragione”
“poi vabbeh, per il resto, posso capire. Ognuno ha modo e modo di reagire alle cose, c'è chi è più forte e c'è chi è più debole.”
Ero colpito. Ray ed io stavamo veramente facendo una conversazione simile?
Io e Ray avevamo passato insieme tanto tempo, ma non avrei mai pensato di arrivare a fare certi discorsi con lui. Non lo credevo così intelligente, consapevole e, quasi, saggio. Mi ricredetti.
Arrivò il pullman e oltre all'ambientazione, cambiò anche argomento.
“sai...in sto periodo penso quasi di essere depresso. Non ho voglia di fare nulla, mi sento uno schifo e boh. Mi sento sempre triste, vorrei che qualcosa mi scuotesse.”
“mhn, sai Ollie tu dovresti fumare.”
“fumare?”
“si.”
“intendi...”
“...si...”
“oh, dici? Ma perchè scusa?”
“beh. Non crea dipendenza. È sano. Ti fa mega pensare. Ti fa sparire via I problemi. E ti rilassa in una maniera assurda.”
“ah, dici sul serio?”
“si. Fidati. Io avevo dei problemi di respirazione, sopratutto mentre dormivo, fin da bambino e non riuscivo minimamente a guarire. Un giorno provai a fumare dell'erba e...per una settimana non ebbi più problemi respiratori. Ne dedussi che era stata l'erba. Ormai sono mesi e mesi che non soffro di quei problemi.”
da lì in avanti, tranne quando c'era anche il suo amico Ramses con il quale parlammo delle solite cose del “poco niente” raccontandoci aneddoti divertenti sopratutto sulla festa di Halloween appena passata; Ray mi raccontò del mondo dell'erba e delle droghe, avvertendomi cosa fosse pericolo e cosa non lo fosse, cosa era consigliabile fare e cosa no.
a fine serata, tornai a casa con la testa piena di dubbi. Tutt'oggi non ho ancora provato a fumare sul serio da vero fumatore. Ma vorrei. E non me ne farei un problema e non ritengo neppure sia pericoloso o altro. Comunque sia ho trovato la soluzione dei miei problemi in ben altro modo, anche se penso che mi darebbe comunque un piccolo aiuto.