martedì 18 ottobre 2011

Sluts Always Come Back

Molto tempo è passato, molte cose sono cambiate, ma il protagonista è sempre lo stesso con qualche abitudine in meno e qualche abitudine in più!
Sabato sera, uscita con la mia migliore amica Eva King, bionda meshata, capelli lunghi e mossisimi come le onde del mare, magra, figa sopratutto e con un senso dell'umorismo tutto suo oppure nostro? Non saprei, visto che io e lei viviamo in un mondo tutto nostro e il mondo reale lo plasmiamo a nostro piacimento. Siamo opposti eppure cosi affini, insomma due migliori amici! Siamo le due facce della stessa medaglia, siamo lo Yin e lo Yang, eppure malgrado siamo così diversi siamo così fottutamente simili e uguali.
Insomma, stavamo in questo bar gay vicino a casa mia, lei con un drink solito e io...col vino!
wow quanto adoro bere vino e in più costa persino meno!”
puff, a me fa schifo! Tieni lontano da me quel coso” disse ridendo.
Eva aveva la brutta abitudine che quando beveva anche solo un po' andava fuori, e quando lei andava fuori non faceva che ridere, ridere e ridere e non capire nulla, una volta è persino caduta/inginocchiata per terra sbucciandosi mezzo ginocchio.
Oliver, accompagnami in bagno! Devo pisciare!”
puff, vacci da sola!”
no, no, no. Ho paura, è pieno di gay questo posto e io sono una povera ragazza indifesa!”
e va bene!”
arrivati davanti davanti al bagno “ora vai dentro e fai veloce!”
sisi”
se fosse stata una persona chiunque me ne sarei andato appena lei fosse entrata dentro ovviamente, ma era Eva.
Mentre mi guardavo attorno notai con mio grande stupore che un po' di ragazzini mi stavano guardando/fissando/immortalando/un sacco di altri verbi che non mi vengono nemmeno in mente per quanti sono e per quanto sia meglio non citarli, ma ancor più sorprendente mi sentivo tranquillo a guardarli tutti male nei loro minuscoli occhietti da passive e attivoni che fossero, sensazione che presto avrei perso.
Di colpo la porta si apri e sbatte contro la mia testa ed Eva scoppiò a ridere come non mai.
Tornati al tavolo, cercavo la preda della serata.
di un po' Oliver. Mica eri fidanzato? Cosa ti serve un tipo stasera? Io dovrei trovarlo! Voglio tradire e mollare il mio tipo! Che sfigato che è!”
ed è pure brutto!” aggiusi io.
non è vero!” replicò lei con un magnifico tono da ubriaca.
E mentre tenevo in mano un bel bicchiere di vino rosso le risposi “non voglio trovarmi 'un tipo' voglio solo trovare un tipo scemo da sfruttare stasera con cui vivere dei momenti eccitanti, dal quale farmi anche offrire un drink magari, per poi dirgli che devo tornare a casa e dargli così il mio falso numero!”
mentre dicevo questo Eva mi ascoltava si e no, appogiando la sua testa boccolosa sulla mano e poi cadendo giù piano piano come una goccia di resina su un albero in un pomeriggio d'estate, sfortunatamente per lei... “aia! Che mal!” alla fine del ramo c'era un muro.
Scoppiai a ridere come non mai “saranno 20 volte come minimo che hai sbattuto la testa contro il muro! Ormai ci rimarrà la tua impronta e ci dovremmo scrivere 'Eva Was Here!'”
si...credo anche io...ahh.....” disse mentre si toccava la testa dal dolore, e poco dopo averlo fatto, si lascio andare e colpi la testa di nuovo!
La serata prosegui senza ulteriori cambiamenti significativi, almeno credo di ricordare e almeno dal mio punto di vista di ragazzo brillo. Anche se credo che comunque ci siamo messi a cantare urlando.
Rientrato a casa caddi nel sonno più profondo davanti a un film di Indiana Jones. Il giorno dopo mi sveglia fortunatamente senza postumi e incomincia una giornata che si sarebbe rilevata tutt'altro che tranquilla. Dapprima persi le sigarette. Le cercai ovunque, ma non le trovavo. Così fui costretto a farne a meno, le avevo appena comprate non avevo voglia di spendere altri cinque euro e comprarmi un pacchetto nuovo!
Passai il resto della giornata fra composizioni e film. Poi verso sera...iniziarono dei pensieri non piacevoli.
Inizia a riflettere su me e gli altri, di solito non mi faccio questo tipo di pensieri, anzi li ho ripudiati dichiarando all'unanimità di tutte le menticelle del mio pensiero che io sono una persona fiera di se stessa e perciò non bisognante di altre e perfettamente in grado di vivere nella propria indipendenza. Fino a questo momento però, iniziai a pensare al fatto che in poche persone mi consideravano, questo mi ha fatto cadere in un tale sconforto e in un tale stato d'animo che ha iniziato a girarmi la testa a venirmi il colato di vomito e sopratutto ho iniziato a sentirmi soffocare. Cosa paradossale visto che mi sentivo ignorato e solo e non circondato fino a soffocare!
Non capivo bene, pensavo a tutte quelle persone che stanno lì senza fregarsi di me e io che come un'idiota tentavo di comunicarci invece, e in quel momento mi sono detto - “per fortuna che ho Eva altrimenti cosa mi succederebbe in questi momenti?” -
Per tutto il giorno non ho sentito Jayden Wild, il mio ragazzo, anche perchè sono stato preso dalla scoperta di un blog sugli antichi egizi e poi a sera fui preso da questi pensieri, il giorno dopo glieli confidai. Ma non fu lo stesso. Stetti a casa due giorni da scuola per colpa di questa ansia che mi opprimeva finché non tornai menefreghista e sicuro di me come prima.
Non riesco a capire. Gli esseri umani e in particolari gli uomini sono esseri che a volte credo di capirli del tutto e a volte mi rendo conto di non sapere nulla di loro. In quel periodo non avevo molti amici se non Eva e pochissimi altri, ma alla fine dei conti solo Eva. In quel momento avevo sentito tutta la mia frustrazione che credevo non avere per questa difficile situazione, tutte le persone con cui tentavo di instaurare un rapporto se ne fregavano o facevano finta di interessarsi, avrei dovuto distaccarmi completamente e credevo di esserci riuscito, invece no. Come un ragazzo, Scotty, il quale sembra ben disposto a diventare mio amico, quando parliamo sembriamo intenderci, però malgrado abitiamo vicini non mi ha mai chiesto un'uscita anche solo per un drink fra amici, oppure che dire di un'altra amica che abitiamo vicinissimi però non ci vediamo mai malgrado andiamo d'accordissimo.
Ormai io non dovevo considerare più nulla e nessuno e dovevo tentare di continuare così in modo da non dovermi più espormi troppo, tenendo gelosamente ai legami che già avevo. Però non volevo vederla così in negativo. Dopotutto ero o non ero Oliver Bradshaw?!
In quel momento ricordai che al bar la sera prima non pochi ragazzi mi fissavano e non poche erano le persone che tentavano un corridoio per comunicare con me, sinceramente non avevo mai capito bene dove collocarmi in una “scala sociale” odierna, forse nemmeno ci sono mai stato dentro, forse ne ero al di sopra o per meglio dire al di fuori? Più ci pensavo più mi sentivo stupido a fare certi pensieri! Sopratutto senza un'amica chiamata Nicotina!
Passai i restanti giorni a guardare Indiana Jones e tutti gli episodi della saga, mi tirò su il morale insieme a della buona musica e col tempo mi dimenticai di questo pensiero e ricomincia a mandare a quel paese il mondo perchè mi sentivo fiero e sicuro di me stesso, di nuovo, e sperando che sarebbe rimasto così ancora a lungo.